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LIGURIA

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amiciinchat
view post Posted on 22/3/2009, 07:22





I CITTADINI DELLA REGIONE LIGURIA QUI POSSONO POSTARE FOTO VIDEO ECC. DELLE USANZE DELLA REGIONE



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ELA
view post Posted on 23/3/2009, 23:10




che dire e´la mia regione nn potevo ke iniziarla io la discussone.ci sn nata e cresciuta fino a 19 anni,ho il mio cuore e la mia famiglia la.io provengo dalla Riviera dei Fiori esattamente Arma di Taggia a 7 km circa da Sanremo,beh nn c´e´bisogno di presentazioni e´conosciuta in tutto il mondo.appena posso cerchero´di inserire qualke foto e notizia.

Qualke notizia sulla mia citta´

ARMA DI TAGGIA
Arma ha sempre avuto un'importanza marittima notevole soprattutto a partire dalla fine del XVIII secolo e per tutto il secolo successivo, quando era fiorente la cantieristica navale: la località negli anni tra il 1840 e il 1900 arrivò a possedere una flotta di ben 64 unita! Tutt'intorno lavorava una cospicua schiera di carpentieri, fabbri cordai, riparatori di vele, reti da pesca, bottai, ecc. Anche il commercio marittimo era ottimo: si esportavano olio, vino, agrumi, legname, laterizi, e si importavano carbone, ferro, cemento e cereali. Per favorire lo scarico dei bastimenti si avvio la costruzione di un pontile in ferro di fronte al borgo, per l'attracco di velieri di grosso tonnellaggio, Un certo declino comincio a colpire Arma marittima agli albori del XX secolo, a causa della costruzione della ferrovia.
Partendo dalla costa incontriamo Arma, estesa prevalentemente sulla sinistra dell'Aurelia, stazione balneare favorita da una bellissima spiaggia piana e sabbiosa e da una soleggiata passeggiata a mare. Il settore nord-ovest della piana originata dalla foce del torrente Argentina e occupato da Taggia , addossata in parte alla collina ricca di una varietà di ulivo detta "taggiasca", diffusa in tutta la provincia di Imperia. Si vuol comprendere anche il territorio di Villaregia, cioè la parte orientale della Valle Argentina e tutta la valle del San Lorenzo, area solcata da numerosi torrenti quali il Prino, l'Argentina, il Varcavello, la Santa Caterina, il Torre, l'Aregai, il Marmi e l'Inferno. Ginepri, lentischi, lavanda e ginestre rivestono le colline dove spiccano gli uliveti e le serre. Salendo ancora un po', si trovano i boschi e, più in alto ancora, castagni, querce e pini d'Aleppo. Si raggiunge infine il Monte Faudo, confine settentrionale di Villaregia, con i suoi ll49 metri, passaggio obbligato delle transumanze nei medi e bassi crinali. I comuni di Villaregia sono: Riva Ligure , Santo Stefano al Mare e San Lorenzo al Mare , con le rispettive frazioni: Castellaro , Pompeiana , Terzorio (Riva) , Aregai, Cipressa , Lingueglietta, Costarainera , Civezza (Santo Stefano) , infine Pietrabruna , Torre Paponi, Boscomare.
A differenza di Arma, il tratto di litorale che congiunge i tre principali centri costieri è di tipo roccioso, strapiombante, con piccole spiagge suggestive, un po' solitarie e ciottolose. Riva Ligure, centro marinaro con il nucleo storico sviluppato sul mare, con le case quasi sulla spiaggia, e divisa da Santo Stefano dal torrente Santa Caterina. Si estende per soli 2,10 km su un tratto di costa di 2300 metri. I nuovi agglomerati si sono "arrampicati" all'interno verso i confini con Pompeiana . Santo Stefano è la continuazione di Riva e possiede una spiaggia, detta della Torre, dove i nuotatori poco abili possono godere di un fondo sabbioso piuttosto basso, lungo circa 30/40 metri. E' importante notare come in questi ultimi 50 anni i colori dei fiori abbiano "rubato" lo spazio agli uliveti, ai vigneti e agli agrumeti, antico vanto della zona. L'attività floricola è dominante: numerose le serre di garofani, rose, strelitzie, gerbere, iris, tulipani e "crisantemini" e ancora margherite, anemoni, calendule, piante verdi ornamentali e palme in pien'aria. Dopo una strada suggestiva fra gi uliveti, si giunge a San Lorenzo al Mare , composto da due antichi nuclei, uno "rurale" a monte dell'Aurelia, sulla sponda sinistra del torrente, e l'altro di pescatori presso la spiaggia, alla foce del rio San Lorenzo, che nasce dal Monte Folia (1010 m). Se un tempo era sufficiente al fabbisogno della zona, attualmente un allacciamento con il torrente Roja e stato reso necessario per l'aumento della popolazione, massiccio soprattutto d'estate. San Lorenzo è un centro estremamente piccolo, il minore della provincia di Imperia , ma è il sesto per densità di popolazione. Si possono ammirare qui lilium, margherite, garofani e piante grasse,

 
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giulia1966
view post Posted on 25/3/2009, 13:22




la liguria anche lei una regione bellissima genova savona sanremo i posti dove siamo stati io e mio marito e ci siamo trovati benissimo accoglienza fantastica dove ti fanno sentire come a casa tua.
 
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ELA
view post Posted on 26/3/2009, 11:57




ALCUNE IMMAGINI DI ARMA DI TAGGIA




 
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ELA
view post Posted on 26/3/2009, 12:21




ARMA DI TAGGIA IERI










ARMA DI TAGGIA OGGI








 
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mangusta
view post Posted on 26/3/2009, 12:30




DAVVERO BELLE FOTO ELA
 
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ELA
view post Posted on 26/3/2009, 12:34




grazie mikele ed e´solo l´inizio questa e´solo una parte della mia citta´e poi c´e´tt il resto della liguria ahahah!sn l´unica ligure della chat quindi la voglio fare bella questa sezione.cmq siete tutti invitati ad inserire delle immagini.
 
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lauretta1
view post Posted on 26/3/2009, 12:41




BELLISSIME FOTO DAVVERO!!!BRAVA TESò
 
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ELA
view post Posted on 26/3/2009, 12:58




TAGGIA

Da Arma si sale, percorrendo per tre chilometri la strada statale 548, a TAGGIA, uno dei più antichi ed illustri centri della Riviera di Ponente. Ricca di storia e di tradizioni popolari, Taggia presenta una caratteristica struttura medioevale, con torri e mura, e vanta numerose opere d’arte conservate nelle sue chiese. Tutta costruita in verticale, con ripide scalinate e brusche variazioni di livello che creano suggestivi scorci, presenta ben tre tipi di mura, e nel suo cuore si giunge varcando la Porta dell’Orso. Questa località dà il nome alla più celebre varietà di oliva ligure, la “taggiasca”, poiché la tradizione vuole che i monaci benedettini abbiano qui introdotto, nel lontano XII secolo, la coltura dell’olivo. Risalire lungo il percorso dei torrenti partendo dalle località della costa è forse il modo migliore di procedere alla scoperta dell’entroterra ligure. La Valle Argentina non fa eccezioni e offre infatti a chi voglia addentrarvisi in cerca natura e storia, colori e sapori caratteristici.
STORIA E MONUMENTI
Il suo nome deriva dalla romana Tabia che sorgeva in riva al mare. Taggia, fin dai primi secoli della sua fondazione, forse altomedioevale (si parla del 641, dopo l’invasione dei Rotari), ebbe una posizione di prestigio e di potere, come testimoniano testimoniano le tre cerchie concentriche di mura che furono edificate in epoche diverse a sua difesa e i numerosi palazzi civili e religiosi di gran pregio architettonico. Taggia fu legata, in epoca medievale, al comune di Albenga. In seguito, fu dei Clavesana e, dal 1228, di Genova. Una curiosità a proposito dello stemma cittadino. Taggia, con Bussana Riva ed Arma divennero un unico Comune nella prima metà del XIV secolo. Il primo stemma comunale era una croce rossa in campo oro con le lettere T.A.B.J.A. (Te Altissimus Benedictum Jesum Adoremus, ovvero “Ti adoriamo, Gesù altissimo e benedetto”). Nel 1600 la scritta divenne Senatus Populosque Tabiensi (ovvero Senato e Popolo Tabiense, abbreviato in SPQT); nel 1954 fu riadottata la vecchia sigla. Attorno ad un castello (oggi in rovina) si addensò il nucleo originario del borgo, che in seguito si sviluppò verso valle. La zona più antica è la più densa dal punto di vista urbanistico, attraversata dai tipici vicoli-scalinate della tradizione ligure. Questa parte del paese era circondata dalla prima cerchia di mura, mentre il secondo perimetro fortificato, sempre di epoca medioevale, fu edificato poco più in basso, con quattro porte (una in più rispetto alla prima cerchia). Le vie sono lastricate in ciottoli e qui si possono ammirare la fontana di Santa Teresa, il palazzo del Clavesana, con le sue caratteristiche torri decapitate, e la chiesa di Santa Lucia, fuori le mura.La terza cerchia di mura, la più bassa, venne edificata tra il 1540 e il 1564 per abbracciare l’intera Taggia, sviluppatasi fino a raggiungere la valle dove scorre il torrente Argentina. All’interno di questo terzo perimetro troviamo le strade e gli edifici di maggior valore monumentale: soprattutto la via S. Dalmazzo e la via Soleri, sulla quale si affacciano il palazzo Curlo, con porticato ad arcate gotiche, e il palazzo Asdente-Carrega. Altri palazzi degni di nota sono i barocchi Lercari (1676) e Curlo-Spinola (1636), decorati con stucchi su disegno attribuito al Bernini.Suggestiva è anche la triangolare piazzetta Gastaldi, porticata, ricostruita nel 1600, e il palazzo Anfossi-Imperiale. Portali in pietra nera scolpita, insegne patrizie, portici, la tabella con le vecchie misure genovesi in canne e palmi, appaiono al visitatore che passeggi per i caruggi. Tra i luoghi di culto, meritano una visita la Chiesa di San Domenico, splendida costruzione gotica eretta nel XV secolo, nella quale sono conservati tra l’altro un drammatico crocifisso in legno ed alcuni mirabili dipinti di Lodovico Brea. Attiguo alla chiesa è l’imponente convento dei padri domenicani (1490), dove si conserva oggi una delle più importanti pinacoteche dei Ponente Ligure, con affreschi e dipinti tra cui le opere di Ludovico, Antonio e Francesco Brea, Giovanni Canavesio, Emanuele Maccari, Perin del Vaga. Il convento, che nei secoli XV e XVI fu importante centro di cultura, ha un chiostro del XV secolo su colonne in pietra nera. Vi sono poi la romanica e pittoresca chiesa della Madonna del Canneto (sec. XI), con un magnifico campanile; lì accanto sorge la Villa Ruffini dove morì, nel 1881, il celebre scrittore Giovanni Ruffini, autore del romanzo " Il dottor Antonio"; la chiesa dei Santi Sebastiano e Fabiano, del XV sec., nella quale si trova un crocifisso considerato miracoloso; la chiesa dei Santi Giacomo e Filippo, dalla facciata barocca, dove si conserva la statua della “Vergine Miracolosa”, che, si dice, è stata vista due volte muovere gli occhi.
TRADIZIONI
La festa "de Santa Maria Madarena du boscu", che si svolge a Taggia in luglio, ha profonde radici che vanno oltre la già antica tradizione cristiana: la festa è nominata negli statuti di Taggia, i quali sancivano l'abolizione del dazio sui vini per il giorno della ricorrenza, già nel 1381. Nel luglio del 1716, con atto del notaio Gio Valentino Anfossi, nasce la Confraternita dei Maddalenanti, il cui scopo era simile a quello delle altre confraternite: sopperire, attraverso attività caritatevoli, alle carenze dell’organizzazione sociale. Tuttavia il compito della Confraternita si esprimeva anche in momenti di forte aggregazione, quali la celebrazione di ricorrenze religiose, soprattutto la celebrazione delle feste patronali. Per i Maddalenanti la ricorrenza della Maddalena rappresenta il momento più significativo dell’anno. Salutati da uno scoppio di mortaretti, i Maddalenanti partono da Taggia, a piedi o a dorso di mulo, alla volta dell’eremo di Santa Maria Maddalena del Bosco, sorto nei pressi di una grotta dove – come vuole la tradizione – pare si fosse rifugiata in tempi remoti Santa Maria Maddalena per far penitenza dei suoi peccati giovanili (da qui deriva il modo di dire locale usato per indicare i trascorsi non precisamente esemplari di qualcuno: “Ha fatto anche lui (o lei) le sue maddalenate”). Il cammino dura circa tre ore. La sera e la notte trascorrono fra banchetti e scherzi: la mattina successiva sono eletti il Contestabile e la Contestabile (che restano in carica un anno), i quali vengono, tra l'allegria generale, “incensati" con un ramoscello di lavanda. Successivamente, si procede al "bacio della reliquia" costituita da un grosso coperchio color nerofumo. Dopo questi riti “laici” si svolgono le celebrazioni religiose e, nel pomeriggio, il "Ballo della Morte", documento di estremo interesse etno-antropologico. Due uomini ne sono i protagonisti: uno è detto "o masciu", l'altro raffigura la "Lena". La pantomima inizia con suoni e canti d'allegria in cui si mimano scene d'amore e di felicità: subito dopo la "Lena" muore. Disperato, il "masciu", nel tentativo di ridarle vita, la ricopre di lavanda. La "Lena" risorge e sulle note del canto funebre, con diverso ritmo, si celebra la resurrezione. E’ un rito che richiama alla mente remotissimi significati, legati all’alternanza delle stagioni e al potere delle piante. Altra importante festa che si svolge a Taggia è quella di San Benedetto. Correva l’anno 1625 e i Savoia, in guerra contro Genova, minacciano la città. Il 26 aprile il Parlamento cittadino, decide di ricorrere all’aiuto divino e, con tanto di delibera ufficiale, viene fatto solenne e sacro voto a San Benedetto perché interceda a preservare Taggia dagli orrori del conflitto. In onore al santo, sarà eretto a spese pubbliche un oratorio e ogni anno, la seconda domenica di febbraio, sarà celebrata una festa di ringraziamento. Il 20 agosto, l’esercito savoiardi si ritira sconfitto e da allora, ogni anno, il voto è stato rispettato. La festa religiosa divenne poi anche occasione di rievocazione storica, ed oggi i festeggiamenti tabiesi in onore di San Benedetto costituiscono una delle manifestazioni più suggestive della tradizione ligure. La festa inizia la sera del secondo sabato di febbraio con la distribuzione di prodotti tipici locali in ognuno dei sedici antichi rioni della città, illuminati dai falò. Il giorno dopo si svolgono la processione di ringraziamento e la funzione religiosa. La domenica della settimana successiva, la parte antica della città diviene lo scenario di “quadri viventi”, allestiti per illustrare momenti e situazioni della vita del XVII secolo. Nel pomeriggio si tiene lo spettacolare corteo storico, con più di duecento tra dame, cavalieri, musici, soldati, popolani, artigiani, prelati. Il rione che avrà presentato le miglior riproduzioni degli abiti, dei monili, delle armature e delle armi del Seicento verrà proclamato vincitore dell’annuale trofeo di San Benedetto.





 
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ELA
view post Posted on 26/3/2009, 13:30




FESTA DI SAN BENEDETTO REVELLI A TAGGIA

La Festa di San Benedetto è una delle rievocazioni storiche più antiche della Liguria, dato che la sua istituzione risale al 12 febbraio 1626. Allora il parlamento cittadino decise di onorare così il voto fatto al Santo quando, nel corso della Guerra dei Trent´anni (1618-1648), Taggia stava per essere invasa dalle truppe dei Savoia, e gli abitanti pregarono San Benedetto Revelli affinché con il suo intervento limitasse i danni alla comunità.

Il secondo sabato del mese di febbraio, la prima parte della festa, ricorda però un altro intervento del Santo, avvenuto in epoca medievale nel corso di un approdo notturno di pirati sulla costa vicino a Taggia. San Benedetto infatti consigliò i tabiesi di allestire grandi falò in città e i predoni, viste le fiamme, pensarono di essere preceduti e tornarono sulle loro navi, rinunciando all’incursione. In questa occasione il centro storico diventa un luogo ideale per divertirsi e per degustare i vini e la cucina tipica della zona nelle antiche taverne e cantine, alla luce di fiaccole, di enormi falò e delle cascate di scintille colorate che fuoriescono dai tradizionali furgari, realizzati mescolando polvere da sparo, limatura di ferro all’interno di lunghe canne di bambù. La domenica successiva, nel pomeriggio, ha poi luogo una processione in onore del Santo.

I festeggiamenti si concludono solo due settimane dopo, ovvero nell’ultima domenica del mese, con la rievocazione e il corteo storico. Nella mattinata passeggiando per il borgo si avrà l’impressione di vivere nel XVII secolo, quando i tabiesi, indossati i costumi storici e i panni degli attori, riportano in vita la quotidianità del Seicento nei rioni storici: Piazza Nuova, Confrarie, Orso, Parasio, Ciazo, Pantano, Santa Lucia, San Sebastiano, Pozzo, San Dalmazzo.

Nel pomeriggio si svolge il bellissimo corteo storico, con 400 figuranti in costume che attraversano tutta la cittadina, rievocando la processione del 1626.

ALCUNE IMMAGINI DEI FULGARI



















Edited by ELA - 26/3/2009, 14:06
 
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lauretta1
view post Posted on 26/3/2009, 14:18




ahahah tesò la tua di biblioteca ki la legge?
waaaaaaaaaaaaaaaaaa
 
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10 replies since 22/3/2009, 07:22   356 views
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